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Il centro storico ad una svolta
Il Firenze, 9 luglio 2007

 
Vive un delicato passaggio, il centro storico di Firenze. Chiude i battenti la storica libreria Le Monnier. Chiuderà anche la piccola libreria del sottopasso di S. Maria Novella. Dove capitava di gustare l’attimo fuggente della contemplazione di titoli e copertine, con il pensiero fisso al treno in arrivo. Gravano incognite su un’istituzione prestigiosa come il Teatro della Pergola. Dopo la dismissione dei suoi locali da parte dell’ETI (Ente teatrale italiano), che ne sarà? Dove va Firenze?
Sono in discussione le prospettive delle sue realtà culturali, ma anche quelle della convivenza. Tenere insieme solidarietà e legalità, diritti e sicurezza, non può essere solo una petizione di principio.
Implica decisioni, per governare tensioni potenzialmente esplosive. Si veda quel che si va dipanando, in quell’angolo di centro storico che è la zona di S. Croce e S. Ambrogio. E’ fuori discussione la libertà per ognuno di vivere come crede e vanno promosse apertura all’altro e accettazione del diverso.Ma si sa che la propria libertà finisce, per l’appunto, dove inizia quella altrui.
Squatters che invadono marciapiedi e apostrofano i passanti non sono sinonimo di libertà. Non sono sinonimo di libertà i giardini pubblici usati come gabinetti, le auto nelle zone pedonali, le bevande alcoliche e i rumori prolungati nella notte (che rovinano idee, in sé buone, come quello del caffè sotto la Loggia del Pesce).Per tacere dell’impunito spaccio di stupefacenti, nelle vie circostanti. Sono problemi che, lasciati a se stessi, concimano il terreno dell’intolleranza e la diffidenza verso l’apparente indifferenza delle istituzioni.
E’ dei giorni scorsi il civilissimo gesto di negozianti e abitanti di via Pietrapiana.I quali, per rispondere all’invadenza dei punkabbestia, non sono ricorsi a vigilantes privati. Hanno simbolicamente schierato fiori e piantine lungo i marciapiedi. Un’iniziativa non violenta contro il degrado, un appello alle istituzioni. L’ordito della cultura della convivenza è costituito da una trama di relazioni in delicato equilibrio fra loro. E’ un organismo vivo, la città. Che gioisce, entra in fibrillazione, ha, talora, brividi di febbre. Sono sintomi da recepire con attenzione e sono, per le istituzioni, un banco di prova sulla capacità di fornire risposte all’altezza delle sfide dei tempi.


Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana
 

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