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Disegno di legge Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari
Mozione n. 80 del 30/09/2005

Visto quanto accaduto la mattina del 28 settembre, quando centinaia di studenti, docenti, ricercatori e precari hanno manifestato dinanzi a Palazzo Madama, durante la discussione in Senato sul Disegno di legge Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari, su cui il Governo ha posto la fiducia.

Vista la completa sordità da parte del Governo nei confronti dei pareri fortemente negativi espressi dalle rappresentanze dei docenti e dall’associazione dei dottorandi e dottori di ricerca, contrattisti, precari e studenti, dalla CRUI e dal CUN, dalle Conferenze dei Presidi, dai Senati Accademici e Consigli di Amministrazione della maggior parte degli Atenei italiani.

Vista la presa di posizione delle Regioni dello scorso 14 Luglio.

Considerata la forzatura parlamentare che, in assoluto dispregio delle normali procedure, ha portato in aula il disegno di legge senza permettere alla Commissione Cultura del Senato di terminare i propri lavori. Si è trattato di un vero e proprio colpo di mano, che ha di fatto annullato tutto il lavoro della Commissione. L’esame del disegno di legge, prima sospeso in attesa del parere della Commissione Bilancio, arrivato nell’ultimo giorno utile, è stato poi interrotto dall’ostruzionismo degli esponenti della maggioranza.

Considerata, altresì, la decisione del Governo di porre la fiducia sul disegno di legge, che denuncia la frettolosità con cui si intende licenziare il provvedimento e la caparbia volontà di impedire qualunque confronto sia in Parlamento, sia con le parti coinvolte (con la presentazione del maxi-emendamento e la fiducia vengono a decadere gli 800 emendamenti proposti sia dall’opposizione che dalla maggioranza, a dimostrazione del fatto che la riforma non piace a nessuno).

Ritenuto che la proposta di legge delega in questione rappresenta un grave attacco alla libertà di docenza, di ricerca e di apprendimento in quanto non prevede un intervento quadro sull’Università che affronti il problema cruciale del suo finanziamento e che, comunque, preveda risorse aggiuntive per la copertura finanziaria delle misure adottate. Si sancisce inoltre:

• La cancellazione del ruolo dei ricercatori
• L’introduzione di nuove figure precarie a tutti i livelli della docenza universitaria
• La marginalizzazione dell’attività di ricerca dei docenti
• La penalizzazione dei docenti che si impegnano a tempo pieno nell’università, e la premialità di coloro che svolgono attività libero-professionale esterna all’università
• Forme dubbie di reclutamento dei docenti, al di fuori di regole concorsuali che garantiscano qualità e trasparenza.

Ritenuto che una tale riforma indebolirebbe il ruolo complessivo della produzione e fruizione del Sapere e danneggerebbe la qualità della vita di migliaia di nostri concittadini che con responsabilità crescente verso la società, il mondo del lavoro, le famiglie propongono un’idea diversa di Università, realmente di massa, che non rinunci alla qualità, all’idea di un docente che sia al tempo stesso insegnante e ricercatore, che estende la frontiera della conoscenza per trasmetterla agli studenti e al Paese.

Ritenuto che l’unica interpretazione razionale di quanto sta succedendo al Senato è che un Governo allo sbando sta strumentalizzando le reali necessità di revisione dello stato giuridico e delle procedure concorsuali dei docenti dell’Università per ricompattare la propria maggioranza parlamentare.

Il Consiglio Regionale della Toscana

Esprime piena solidarietà ai docenti, ricercatori, precari e studenti.

Ritiene gravi le posizioni assunte dagli esponenti della maggioranza, dal Governo e dal Ministro e esprime profonda preoccupazione per le conseguenze nefaste che, sotto ogni punto di vista -culturale, sociale, economico - deriverebbero dalla legge in approvazione.

Invita il Presidente della Regione Toscana a farsi latore presso il Presidente del Consiglio e il Ministro Moratti  del dissenso del Consiglio Regionale della Toscana, da sempre attento e sensibile ai temi della formazione e della ricerca universitaria.

FABIANA ANGIOLINI
PAOLO COCCHI
ENZO BROGI
AMBRA GIORGI
BRUNA GIOVANNINI
GINO NUNES
SEVERINO SACCARDI

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