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In merito al valore della cooperazione internazionale decentrata
Mozione n. 741 del 5 febbraio 2009

 

Considerata l’ordinanza di rinvio a giudizio emessa dalla Procura della Corte dei Conti in data 15 luglio 2008 nei confronti dell’ex Sindaco e del Segretario comunale di Lastra a Signa (FI), in relazione a finanziamenti della stessa Giunta di Lastra a Signa a progetti di cooperazione decentrata nell’anno 2002;
Considerato che la Corte dei Conti indica illegittima la deliberazione relativa ai finanziamenti sopra indicati anche perché “la spesa attiene ad un’attività che non poteva (può) né doveva (deve) ritenersi consentita all’amministrazione comunale e che era (è) priva di utilità corrispettiva rispetto alle esigenze della collettività amministrata”, ritenendo quindi la cooperazione internazionale di competenza esclusiva dello Stato, in particolare del Ministero degli Affari Esteri;
Premesso che, proprio secondo le Linee Guida del Ministero degli Affari Esteri anno 2000, le quali rappresentano un riferimento diretto ad una definizione elaborata in sede di Unione Europea, per cooperazione decentrata si intende la “cooperazione allo sviluppo svolta dalle Autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata, attuata in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Paesi in via di Sviluppo, favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio”;
Considerato che già da diversi anni la cooperazione decentrata rappresenta una realtà ben consolidata a livello europeo sia dal punto di vista della sua attuazione sia dal punto di vista normativo, quest’ultimo sviluppato a partire dalla “Carta europea dell’autonomia locale” del 1985, la quale affermava il diritto delle autorità locali ad associarsi ad altre collettività locali per la realizzazione di attività di interesse comune potendo, alle condizioni eventualmente previste dalla legge, cooperare con le collettività di altri Stati, fino ad arrivare alla recente Comunicazione della Commissione Europea dell’ottobre scorso, dal titolo “le Autorità locali: attori di sviluppo”, la quale  sottolineava con forza il ruolo essenziale degli Enti Locali europei sollecitando il loro impegno per lo sviluppo del sud del mondo;
Considerato che, anche in previsione delle Giornate Europee dello Sviluppo 2008 (Bruxelles, novembre 2008) il Commissario alla Cooperazione e allo sviluppo dell’UE, Luis Michel ha scritto a tutti i Sindaci dei 27 Paesi dell’Unione Europea per sollecitare la costituzione di gemellaggi con Enti Locali dei Paesi del sud del mondo, ribadendo il valore e l’importanza della cooperazione decentrata ed in quell’occasione sono stati sottoscritti un centinaio di nuovi gemellaggi, di cui venti italiani ed otto toscani;
Considerato come la cooperazione decentrata, oltre ad essere riconosciuta sul piano normativo, impegni su tutto il nostro territorio nazionale molte centinaia di Comuni e Province in progetti di cooperazione allo sviluppo in Paesi del Sud del mondo sia in modo diretto che tramite il finanziamento ad associazioni, ONG, Diocesi, parrocchie, Università, organizzazioni civili e religiose;
Considerato come la stessa regione Toscana abbia dimostrato nel corso di questi anni grande interesse per un’azione volta all’avvio e al rafforzamento della cooperazione decentrata sul suo territorio, così come dimostra il testo della Legge regionale 23 marzo 1999, n. 17 “Interventi per la promozione dell’attività di cooperazione e partenariato internazionale a livello regionale e locale”, il quale afferma solennemente che “La  Regione  Toscana  promuove  e  sostiene  la  cooperazione decentrata e  non governativa,  favorisce  la  partecipazione  ai programmi di  cooperazione di  tutti i  soggetti  della  società civile toscana…”;
                                                        

                                                          intende ribadire

il valore sempre maggiore, in epoca di globalizzazione, di legami diretti tra fenomeni internazionali e territori locali e la conseguente esigenza per le collettività locali di confrontarsi e interloquire con la dimensione internazionale dei problemi di altre comunità del mondo;
• l’importante occasione di crescita culturale e politica e di innovazione strategica delle Amministrazioni pubbliche che la cooperazione decentrata rappresenta, in quanto fattore propulsivo di formazione del personale, discussione, approfondimento e scambio di buone prassi;
• il ruolo di stimolo alla crescita sociale e culturale di tutta la comunità locale nel suo insieme svolto dalla stessa cooperazione decentra attraverso l’attivazione e la valorizzazione delle risorse sociali, culturali, economiche e finanziarie presenti sul territorio (autorità locali, associazioni professionali, cooperative, sindacati, università, scuole, centri di ricerca, associazioni e gruppi di quartiere);

                                                                   impegna
                                          il Presidente della Giunta regionale

a sostenere  nella sede della Conferenza Stato – Regioni la necessità di un intervento del legislatore che riconosca un nuovo e più forte ruolo delle Regioni e degli enti locali nell’ambito della cooperazione internazionale, rafforzando gli spazi per le iniziative di cooperazione decentrata attivate dalle autonomie locali.

Bruna Giovannini                                 Alessia Petraglia                               Lucia Franchini 

Rosanna Pugnalini                              Severino Saccardi                             Diego Ciulli

Enzo Brogi                                             Mario Lupi                                          Monica Sgherri

Paolo Marini                                          Marco Montemagni

 

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