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Oggetto: Per la revoca delle tre condanne a morte e per la liberazione dei detenuti politici, a Teheran.
Mozione n. 839 del 13 ottobre 2009

Il Consiglio Regionale della Toscana

                                                                   preso atto

con costernazione, della drammatica notizia della condanna a morte, in Iran, di  tre  persone  arrestaste in seguito alle proteste per le contestate elezioni presidenziali

                                                                  registrando


con preoccupazione, quanto espresso nei rapporti delle organizzazioni umanitarie internazionali, in particolare in quelli di Amnesty International, che denunciano l'uso della tortura per ottenere le cosiddette "confessioni"utilizzate nei processi contro i “dissidenti” politici

                                                                    rilevando


in particolare, il carattere improbabile e la scarsa credibilità delle accuse rivolte ai tre detenuti condannati alla pena capitale, il primo dei quali (Mohammad Reza Ali Zamani) sarebbe colpevole di “spionaggio”, mentre gli altri due (di cui sono state rese note solo le iniziali: A.P. e A.N.) sarrebbero stati riconosciuti colpevoli di legami con "organizzazioni fuori legge"

                                                                  deplorando


il ricorso esteso all’applicazione della pena capitale, in Iran visto che, oltre alle condanne dei tre detenuti politici sopra ricordati, nei giorni scorsi, è stata, infatti, eseguita la condanna a morte di Benud Shojai. Il caso di Benud è analogo a quello di Delara Darabi, la giovane pittrice che fu giustiziata il 1 Maggio a Teheran, nonostante fosse stata minorenne quando fu commesso il delitto di cui era accusata. Anche Benud aveva 17 anni quando morì un suo compagno, della cui uccisione era stato ritenuto colpevole ed è stato adesso impiccato, in spregio alla normativa ed ai principi umanitari, internazionalmente riconosciuti
richiamando
l’attenzione anche sulla sorte delle centinaia di altri detenuti nelle carceri di Teheran, arrestati dopo le manifestazioni dell' "Onda Verde" ed osservando come, spenti i riflettori dell'informazione internazionale, a Teheran la macchina della repressione abbia funzionato a pieno ritmo

                                                                riconfermando

la solidarietà, più volte espressa, a coloro che si battono per il rispetto dei diritti umani ed alla coraggiosa società civile iraniana.

                                                                        fa propria


la richiesta della revoca delle tre condanne a morte recentemente decise a Teheran e riconferma l’adesione alla campagna internazionale per la liberazione dei detenuti politici  iraniani

                                                                        impegna


la Giunta Regionale  - in coerenza con le prese di posizione, più volte, precedentemente assunte su tali temi,  in nome dell’universale valore dei diritti umani, della riconferma dell’intangibilità della vita umana e delle posizioni convintamene assunte per la moratoria della pena capitale nel mondo - ad operare in tutte le sedi possibili per la revoca delle condanne a morte decise a Teheran oltreché per la liberazione dei detenuti politici trattenuti nelle carceri di quel Paese

                                                                          chiede


al Governo nazionale di attivarsi con urgenza per la salvezza dei condannati a morte di Teheran e di assumere una linea di condotta che tenga fermo, nel dialogo con le autorità della Repubblica islamica iraniana, il riferimento ai diritti umani oltre alla trattativa sulla “questione nucleare” (di cui è auspicabile una positiva e pacifica conclusione)

                                                                           auspica

che l’Unione Europa assuma una linea di condotta ( caratterizzata dalla disponibilità al dialogo, ma anche dalla fermezza sulla questione dei diritti umani) che ponga in primo piano la salvezza dei detenuti politici condannati alla pena capitale e che non dimentichi di sollevare la questione della sorte delle centinaia di detenuti politici e di “prigionieri di coscienza” racchiusi nelle carceri iraniane in seguito alla denuncia delle “irregolarità” nelle elezioni presidenziali ed alle manifestazioni democratiche dell’ “Onda verde”.


Severino Saccardi
Fabrizio Mattei
Lucia Franchini
Rosanna Pugnalini
Enzo Brogi
Daniela Belliti
Marco Montemagni
Alessia Petraglia
Paolo Marini
Alessandro Antichi
Monica Sgherri
Giancarlo Tei
Luca Paolo Titoni
Andrea Agresti
Alberto Magnolfi
Gianluca Parrini
Roberto Benedetti
Fabio Roggiolani
Virgilio Luvisotti

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