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Quando la satira sa di razzismo
Il Firenze, 8 settembre 2006

 
Le scelte e gli atti dei governi israeliani sono, spesso, fortemente criticabili. Per la negazione dei diritti dei palestinesi, per l’occupazione pluridecennale dei Territori, per la non applicazione delle risoluzioni Onu.
La recente “campagna libanese”, avviata per reagire legittimamente agli Hezbollah, portata avanti con dovizia di lutti e distruzioni e con la verosimile e paradossale conseguenza politica di indebolire a Beirut le forze democratiche che lottano contro l’ ingerenza siriana, si commenta da sola.
Nessuno sconto, dunque, alla politica israeliana quando, al di là della doverosa tutela della sicurezza, si fonda su una logica disastrosamente “muscolare”.
Nessuna indulgenza, però, verso le nuove forme di antisemitismo (su cui ragionano libri recenti come quello di Wlodek Goldkorn: La scelta di Abramo, Bollati Boringhieri). Grandi scrittori come A. Yehoshua hanno ben spiegato la confusione di concetti in relazione ai termini:“israeliano”,“sionista”, “ebreo”. L’avversione ad Israele che si muta nel pregiudizio antiebraico. Ve ne sono preoccupanti manifestazioni. Anche in Toscana. Dove, sulla Sinagoga di Siena, sono comparse scritte antiebraiche.
O come nel caso dell’improvvida uscita de“Il Vernacoliere”, il godibile foglio satirico livornese. Che, in un recente locandina, titola: Israele non risparmia sulle bombe- stupore nel mondo- O che ebrei sono? .
Il più vieto stereotipo antisemita (gli ebrei avidi ed avari) applicato allo Stato di Israele, identificato con l’ebraismo in quanto tale. Non sembri esagerato allarmarsi per un episodio “minore”. Ognuno è libero di scrivere quel che crede. Ma anche la satira deve riflettere sui messaggi che veicola. Quella del “Vernacoliere” era sempre stata una satira intelligente, pur nel suo linguaggio sboccato e popolaresco. L’inverosimile “gaffe” della pubblicazione vernacolare sorprende: soprattutto se si pensa alla tradizione della città di Livorno. Che giustamente valorizza la sua Comunità ebraica.
L’ispirazione democratica della Toscana continua, per fortuna, ad esprimersi in significative manifestazioni. Nella partecipazione, ad es., alla recente giornata della “cultura ebraica” del 3 Settembre. Che aveva una bella intitolazione: Stradefacendo. Che evoca culture e religioni dialoganti.
In cammino.


Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana
 

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