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Un buon inizio (e un finale simbolico)
Corriere Fiorentino, 10 Aprile 2010

Come si dice, “il buondì si vede dal mattino”. E’un buon inizio, quello del neopresidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Che (accompagnato da chi scrive, insieme al collega Enzo Brogi, all’assessore comunale Stefania Saccardi ed al garante fiorentino per i diritti dei detenuti, Franco Corleone) si è recato in visita a Sollicciano.Con una finalità concreta: la consegna di nuovi materassi ai reclusi del congestionato istituto circondariale. E’ l’adempimento di una promessa fatta in campagna elettorale. Una promessa mantenuta è già una buona cosa. Ma nelle affermazioni fatte dal presidente appena eletto in visita al carcere c’è molto di più. Un intento programmatico per  il percorso dei prossimi anni.  Un percorso, secondo Rossi, che deve partire dagli “ultimi” della società. Come sono, appunto, i detenuti. Uomini e donne che, certo, hanno un debito da pagare nei confronti della comunità. Ma che devono comunque veder rispettati i loro diritti e tutelata la loro dignità . “Sono sempre più un uomo d’ordine”, ha affermato peraltro Enrico Rossi, ribadendo il valore della tutela della sicurezza e della lotta alla criminalità. Ma il reo, ha immediatamente precisato, ha diritto ad un civile percorso di recupero. Come prevede la Carta Costituzionale. E come la Regione Toscana, per quel che le compete, si impegna a favorire.  A partire anche da misure concrete: il ricambio dei materassi, appunto, e un’attenzione nuova all’igiene ed alla cura delle persone incarcerate (il proposito di fornire ai nuovi detenuti, al momento dell’ingresso, un Kit per le loro elementari necessità) e al decoro degli ambienti. Ma è il significato politico-simbolico di tali gesti  che va colto e che sembra voler dare rinnovata evidenza all’attenzione verso il dolente “dossier carceri” nell’ambito dell’azione di governo della Regione Toscana.
Da qui l’idea  di un “tavolo regionale” per ragionare stabilmente dei problemi della salute fisica e mentale (temi che l’ex assessore alla sanità ben conosce) nelle istituzioni penitenziarie insieme all’apertura di un confronto con i sindacati del personale di custodia (con i quali è previsto un incontro a breve). Di un’attenzione rinnovata verso il “pianeta carcere”, anche in Toscana, c’è bisogno. I gravi fatti di Porto Azzurro, con il temporaneo sequestro di due agenti di custodia, sono una drammatica attestazione di tale esigenza. Un’esigenza di cui può dare diretta conferma l’autore di queste righe. Che,insieme ad Enzo Brogi, nei  5 anni di attività in Consiglio Regionale, si è recato più volte presso molti carceri della Toscana.  Per prendere visione dei problemi e delle contraddizioni ( sovraffollamento, carenza di personale e mancanza di risorse) e  per dialogare con i detenuti,  il personale di custodia ed il personale volontario che, in situazioni di grande disagio, porta avanti un lavoro di grande importanza. Mi sia concesso di sottolineare che, personalmente, avere avuto oggi l'occasione di recarmi  a Sollicciano ha il valore, un po' simbolico, di un compimento: ho iniziato, infatti, la mia attività istituzionale, cinque anni fa, con la visita ad un carcere (quello di Pisa) ed è visitando un carcere che, a pochi giorni dalla scadenza del mandato,  vado a concluderla. Con la volontà, nelle forme in cui sarà possibile, di non desistere  peraltro dall’ impegno  etico e civile su un delicato “terreno di frontiera”  che tutti ci interpella. E che il “buon inizio” di Enrico Rossi contribuisce a far uscire dall’insano cono d’ombra cui la  rimozione collettiva vorrebbe destinarlo.

Severino Saccardi
Consigliere regionale (uscente) della Regione Toscana

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