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Una giornata particolare
Il Firenze, 11 aprile 2008

 
Ci siamo recati in varie occasioni, con il collega Enzo Brogi, in diverse realtà del sistema carcerario toscano.Ma quella di Venerdì scorso, all’Istituto penale di Sollicciano (di nuovo congestionato, dopo il momentaneo sollievo dell’immediato post-indulto), è stata una giornata particolare. Vi siamo andati insieme al presentatore e cantante Pupo. Un personaggio popolare, e molto atteso, che ha mostrato notevole sensibilità nel rivolgersi ai detenuti. Nell’incontro, nel Cinema del carcere, ha sottolineato che nella vita tutti possiamo sbagliare (ricordando i suoi stessi errori), anche se poi c’è stranamente chi paga e chi no . Ha voluto dare evidenza musicale alle sue parole, cantando:”Vivevo in mezzo ai guai”. Momenti di forte impatto emotivo si sono registrati nel corso dello spettacolo, svoltosi subito
dopo, in cui recitavano, eccezionalmente insieme, detenuti e detenute. Lo spettacolo, un musical ispirato a Pretty Woman, è stato realizzato, grazie alla Scuola carceraria e all’ Arci, con la direzione di Massimo Altomare . Con un lavoro che ha messo in grado i giovani reclusi (in maggioranza di origine straniera) di esibirsi, con grande sicurezza, in lingua italiana. Uomini e donne di diversa
provenienza culturale hanno saputo rendere (con l’ausilio ammiccante e coinvolgente di musiche, parole e ritmi degli anni sessanta-settanta) la suggestione simbolica cui la rappresentazione del tenero e inconsueto amore fra il cliente e la prostituta evidentemente rimandava. Come evocazione di possibili e insperati orizzonti esistenziali. Oltre la realtà del carcere. Un giovane maghrebino, intonando, con una penetrante vocalità, un motivo in arabo ha fatto intuire quel che potrebbero
essere, perfino negli “angoli bui” della globalizzazione, nelle istituzioni segreganti piene di giovani “extracomunitari”, elementi per una feconda convivenza fra culture. Pupo, sul filo della commozione, ha chiuso intonando:“Su di noi/ Nemmeno una nuvola”. Un augurio in forma di musica . Cui si è fattivamente collegata la proposta del garante dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, di programmare una serie di eventi analoghi, di carattere ricreativo o culturale, con una partecipazione mista. Di detenuti e di “pubblico esterno”. Il luogo adatto per ospitarli, come è noto, a Sollicciano, c’è. Ed ha un nome evocativo e invitante: “Giardino degli incontri”.

 

 


Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana
 

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